Con la mastopessi è possibile risollevare il seno cadente, ricompattarlo facendolo ritornare compatto ed elastico e rendere la pelle nuovamente tonica.
Esistono molte tecniche per risollevare il seno. La scelta dipende dalle preferenze del chirurgo e dalla situazione di partenza.
La differenza tra le diverse metodiche operative si traduce spesso in una differente estensione delle cicatrici residue.
La continua ricerca di nuovi metodi di riduzione e mastopessi è principalmente volta a ridurre al minimo le cicatrici che inevitabilmente esistono dopo l’intervento.
In linea di massima, si può dire che più il seno è cadente e più estese saranno le cicatrici. Queste possono essere divise in tre tipi:
– Periareolare: la cicatrice è circolare, intorno all’areola mammaria e molto simile a quella che si usa per introdurre le protesi (in questo caso è però limitata alla metà inferiore dell’areola). L’intervento è indicato nelle mastopessi e nelle riduzioni moderate. La cicatrice, situata in una zona di transizione di colore (tra l’areola e il tessuto circostante) è poco evidente.
Gli svantaggi di questa tecnica sono principalmente due: il primo riguarda la forma che non è molto proiettata in avanti (l’aspetto è leggermente “schiacciato” ; il secondo riguarda le piccole pieghe che inizialmente si formano lungo la cicatrice periareolare ma che poi, col tempo spariscono quasi completamente.
– Periareolare+Verticale: la cicatrice ha una componente intorno all’areola e una verticale fino al solco sottomammario. E’ una tecnica applicabile in tutti i casi di mastopessi, di piccola, media e grande entità. Sia la cicatrice periareolare che quella verticale, dopo poco tempo, si confondono bene col tessuto circostante e, nella maggior parte dei casi, diventano pressoché invisibili.
– Periareolare+Verticale+Orizzontale: la classica cicatrice a T rovesciata è l’esito delle grandi mastopessi (lifting del seno) quando il seno è molto cadente e c’è un grande eccesso di pelle.
La cicatrice orizzontale con le nuove tecniche è comunque molto corta, è posizionata nel solco sotto mammario e rimane in genere nascosta. La cicatrice periareolare e la verticale sono in genere pressoché invisibili dopo qualche mese.