Avere il seno molto grande può essere per tante donne una benedizione ma, per alcune, l’esatto contrario.
Ogni anno migliaia di donne subiscono una procedura chirurgica chiamata mastoplastica riduttiva.
Questo intervento consiste nella rimozione del tessuto ghiandolare e cutaneo della mammella in eccesso.
Lo scopo è quello di creare seni più leggeri, confortevoli e spesso più proporzionati al resto del corpo della paziente.
La condizione si chiama ipertrofia mammaria (o iperplasia) ed è determinata da uno sviluppo abnorme del tessuto mammario che si verifica in genere con lo sviluppo puberale. In alcuni casi questa condizione insorge con la gravidanza e non regredisce, stabilizzandosi.
Purtroppo, per ridurre il volume del seno non esiste una terapia medica e farmacologica.
Mammelle di grandi dimensioni possono causare un significativo numero di disturbi fisici ed emotivi. Possono causare persistenti e forti mal di schiena, così come danni dall’attrito delle spalline del reggiseno.
Alcune donne possono soffrire di bassa autostima e/o sentono il bisogno quotidianamente di coprire la loro eccessiva ‘femminilità’.
Qualunque sia la ragione, la riduzione del seno è sempre più popolare ed è una procedura chirurgica che aiuta a migliorare la vita di molte donne!
Lo scopo principale è quello di cambiare il profilo e la consistenza del seno per ricreare forme piacevoli. Inoltre, anche i capezzoli vengono rimodellati, in particolare l’areola, che spesso in questi casi risulta deformata e dilatata dal peso dei tessuti, ritrova dimensioni e forma adeguate.
Spesso in queste pazienti è meglio chiedere prima un esame ecotomografico e mammografico in modo da studiare ed analizzare il tessuto mammario e ricercare eventuali anomalie che potrebbero esser fatte analizzare dopo l’asportazione in sede intraoperatoria!