Le orecchie ad ansa (dette comunemente a ventola) sono uno dei difetti estetici più diffusi: i padiglioni auricolari sono un po’ troppo sporgenti e distanti dalla nuca.
La causa è la mancata formazione della piega (antelice) che, normalmente, permette all’orecchio di restare più attaccato alla testa; oppure l’eccessivo sviluppo della conca, la cavità a forma di imbuto che si trova nella parte media del padiglione. I tentativi di correzione con metodi empirici, come ad esempio l’uso di nastro adesivo per mantenere l’orecchio nella giusta posizione, sono inutili. Le orecchie prominenti o ad ansa sono infatti dovute a una malformazione della cartilagine che costituisce lo scheletro portante dell’orecchio.
Come per tutti i problemi di tipo estetico, anche per le orecchie a ventola è consigliabile consultare un chirurgo plastico per discutere l’entità del difetto, le possibilità di correzione e la motivazione personale, che è un elemento fondamentale da valutare.
Per la maggior parte delle persone l’otoplastica è uno dei tanti interventi estetici a cui ricorrere per sentirsi più gradevoli; per altri, invece, dietro l’ansia di cambiare si nascondono problemi più importanti legati alla personalità: per esempio non riescono ad accettare la propria immagine e non occorre che l’imperfezione sia molto evidente. Alcune persone si rivolgono al chirurgo anche quando il difetto è quasi impercettibile.
Come risolvere questo problema ? L’unico modo di risolvere il problema è un semplice intervento chirurgico che si chiama otoplastica. Si può eseguire a qualsiasi età, ma è preferibile rimandarlo almeno dopo i 7-8 anni, quando il padiglione è già sufficientemente sviluppato.
L’otoplastica può essere eseguita in anestesia locale, ambulatorialmente o in day hospital e ha una durata totale di circa un’ora. Ciò significa che è possibile fare ritorno a casa subito dopo l’intervento o dopo poche ore di osservazione. Intervento “ambulatoriale” non vuole dire eseguito in ambulatorio ma si riferisce al fatto che non è necessario un ricovero; deve però essere praticato in una struttura idonea dotata di una efficiente sala operatoria. Nei bambini e talvolta negli adolescenti è invece più opportuno praticare l’intervento in anestesia generale con un giorno di ricovero.
Per correggere le orecchie ad ansa esistono diversi tipi di operazione. Nella tecnica che utilizziamo più frequentemente si comincia con una piccola incisione che viene praticata nel solco posto dietro l’orecchio. Si asporta una losanga di pelle e si accede così alla cartilagine che è la struttura di cui si deve modificare la forma. A questo punto è possibile ricreare la piega mancante (antelice) e operare le opportune modifiche per ottenere un risultato gradevole e naturale togliendo, se necessario, le parti di cartilagine in eccesso.
La nuova forma viene stabilizzata con dei punti interni; infine l’incisione viene chiusa con dei piccoli punti di sutura. Procediamo quindi alla medicazione per immobilizzare l’orecchio nella nuova forma, e al bendaggio con una fascia elastica che andrà tenuto per una settimana.