La blefaroplastica ha lo scopo di migliorare l’aspetto estetico e la funzionalità delle palpebre, attraverso la rimozione o il rimodellamento della cute in eccesso e dei cuscinetti di grasso profondo e il riassetto della muscolatura orbitaria. Il tipo e la quantità di tessuto da asportare varia da caso a caso, secondo la situazione obbiettiva, i desideri del paziente e le indicazioni fornite dal chirurgo.
La blefaroplastica può essere praticata sia sulle palpebre superiori sia sulle inferiori, anche in contemporanea. Le piccole rughe periorbitarie dette “zampe di gallina” non vengono eliminate, ma solo migliorate grazie all’effetto della tossina botulinica che generalmente viene associata all’intervento.
Il risultato dell’intervento dovrebbe essere stabile per molti anni ma il fenomeno dell’invecchiamento non si può bloccare. Potrebbero inoltre presentarsi variazioni che alterino il risultato di cui non può essere prevista ne’ l’entità ne’ il tempo in cui ciò può avvenire.
Alla blefaroplastica possono essere associate tecniche di ringiovanimento cutaneo (laser o peeling chimico).
La blefaroplastica, di solito viene effettuata in anestesia locale, con o senza una sedazione o in anestesia generale. All’intervento residuano cicatrici minime che nel tempo tendono a migliorare. L’intervento per le palpebre superiori comporta una incisione cutanea al livello della plica palpebrale ossia in fondo al solco che si forma aprendo gli occhi, che rimane quindi nascosta quando gli occhi sono aperti e si prolunga lateralmente per un terzo della sua lunghezza, rendendosi quindi visibile ma facilmente nascosta dal trucco.
L’incisione nella blefaroplastica inferiore viene eseguita al di sotto delle ciglia e parallelamente ad esse e si estende lateralmente alla palpebra di qualche millimetro. Dopo la rimozione di cute, muscolo e grasso, in entità variabile da persona a persona, vengono applicate delle suture sulla cute, che vengono poi rimosse dopo 3-5 giorni dall’intervento.
Tali cicatrici potrebbero richiedere un breve intervento di revisione al fine di ottenere un miglioramento. Ogni intervento necessita di un periodo di assestamento che può variare da persona a persona. In genere la cicatrizzazione è un processo che implica un tempo medio di due/tre mesi.